Nato a Palma Campania (Na), figlio d'arte (viene da una famiglia di stimati decoratori del napoletano), Carmine Piro dipinge ed espone dalla fine degli anni '50.
Con le figure di contiguità negli anni '70 ha iniziato ad esplorare la dimensione espressiva di elementi geometrici, passaggio verso la ricerca che (alla metà degli anni '80) ha portato alla mostra "L'effimero non vano", le cui opere inseguono la dimensione simbolica di diversi filoni esoterici ed iniziatici, da quello pitagorico a quello alchemico.
In continuità con questo percorso ha continuato a ricercare e sublimare il valore estetico dei simboli fino alla mostra "Picta Lux" del '91, dove é centrale il ruolo matematico-esoterico di Castel del Monte, il maniero (che castello non era, nel senso militare del termine) voluto da Federico II di Svevia in Puglia.
Con il "Sapore dell'acqua" questa ricerca arriva ad una fase di ulteriore compimento, abbracciando le influenze arabo-bizantine ed islamiche sul panorama simbolico della nostra e di altre culture; abbandonando almeno parzialmente le figure primarie (il quadrato, il cerchio, l'ellisse) per passare a quelle frutto della loro ripetuta elaborazione (dall'ottagono in poi) fino a giungere alla dimensione tridimensionale de "Il labirinto".
Già docente dell' Accademia di Belle Arti di Macerata, Bari, Frosinone, l'Aquila è stato titolare della cattedra di decorazione presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli.
Talento eclettico, ha una concezione tradizionale ma aperta della decorazione che lo porta a spaziare dalla pittura verso ogni forma di espressione plastica, dalla ceramica all'ebanisteria.