Gerardo Di Fiore nasce a Giugliano (NA) nel 1934 studia scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli dove è stato titolare della cattedra di Scultura.
Si forma in un ambiente di cultura tradizionale da cui ben presto si distacca proponendo un'arte alternativa, creando immagini con materiale di rifiuto. La produzione tra il '60 e il '65 si svolge all'insegna di un impressionismo informale orientato a destare nel fruitore attrazione e ripulsa ad un tempo, dando una sensazione di disfacimento e di 'catastrofe' tragico emblema della condizione umana contemporanea (Involucro 1963). Intorno agli anni '67, '68 ritorna ad un classicismo formale ma con forte valenza ironica, servendosi di un materiale tra i piu deteriorabili «la Gommapiuma» (Oggetto per un amore perduto, 1968). Negli anni '70 opera eseguendo interventi nel territorio (Natale in Piazza N. Amore) con lo stesso spirito ma con motivazioni diverse. Si associa alla «Galleria Inesistente» collaborando ad una serie di interventi ricchi di un'ironia provocatoria (Hic Sunt Leones). Dal '76 al '79 è molto attivo nell' ambito del sociale partecipando con l' A/Social Group alla Biennale '76, presentando un filmato sull esperienza fatta nelI'Ospedale Psichiatrico Frullone di Napoli. Nel '78 partecipa con I'Open Laboratory (De Falco, Di Fiore, Rosemilia Viggiano) all' incontro "Pari e Dispari" di Cavriago, organizzato da Rosanna Chiessi, un lavoro stimolante dal tilolo "Un tempio per Cavriago" (una sorta di discorso di capovolgimento storico antropologico legato alle usanze popolari). L'anno successivo, insieme a De Falco e Viggiano forma "Laboratorio Tre" e partecipa agli incontri dl Martina Franca con due azioni sul territorio: "Simbiosi e Obelisco", partecipa sempre con Laboratorio Tre agli incontri della città di Gubbio con la performance 'II lupo cerca Francesco' e a Brera con l' azione 'I Santi uccideranno i papi' organizzata al Centro Internazionale di Brera a Milano nel 1980. Del 1982 è la presenza all'interno della collettiva Immaginario Riflesso allestita al Museo Provinciale di San Benedetto a Salerno; l'anno successivo partecipa alla rassegna Confronto in Scultura presso gli Antichi Arsenali di Amalfi. Nel 1984 espone nella collettiva Scultura Incisa presso la galleria Il Campo di Cava de' Tirreni e nella mostra De Sculptura: Miti e Riti presso il Centro Studi Posillipo di Roma, nel 1988 viene invitato alla Biennale del Sud allestita all'Accademia di Belle Arti di Napoli ed alla mostra Napoli Scultura presso il Palazzo Reale di Napoli. Del 1991 è la sua presenza alla mostra The Modernity of Lyrism alla Gummesons Konstgalleri di Stoccolma; nel 1998 espone all'interno di Arie mediterranee al Medalhavs Museet della stessa città, entrambe curate da Massimo Bignardi. Del 2000 è la personale allestita presso la Chiesa di San Francesco a Como; del 2004 è la presenza a Corpi e Materie. La scultura in Campania negli ultimi vent'anni, promossa dal Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronssi e curata da Ada Patrizia Fiorillo; del 2007 è la personale alla galleria Franco Riccardo di Napoli. Nel 2006 tiene un incontro-conferenza nell'ambito della rassegna Arte e impegno, curata da Stefano Taccone, tenutasi all'Agenzia Arte Contemporanea di Napoli. (SIMONA BUSNELU)