Nato a Napoli nel 1930. Si forma presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la direzione di Emilio Notte e già nei tardi anni Quaranta espone alcune sue opere in mostre collettive nella città partenopea.
Nel 1955 aderisce al movimento nuclearista firmando il celebre Manifesto dell'Arte nucleare di Enrico Baj e, tre anni più tardi, è, quindi, tra i fondatori del Gruppo 58 con Biasi, Del Pezzo, Fergola e Luca (Luigi Castellano). In questi anni diventa redattore della rivista «Documento Sud» e allestisce le sue prime mostre personali sia in Italia (Ischia, Milano, Roma, Viareggio, Genova, Napoli) che all'estero (Stoccarda, Ulm, Chicago, Tubinga, Colonia, ecc.). Dopo la chiusura di «Documento Sud» prosegue la sua attività editoriale collaborando a «Linea Sud», diretta e fondata da Luca nell'anno cruciale 1963. I suoi interessi sperimentali lo conducono, negli anni successivi, a molteplici collaborazioni artistiche, dalla realizzazione di Fogli sperimentali (Guanda 1966) alle illustrazioni per Ubu Cocu di Alfred Jarry, tradotto da Luciano Caruso; dalla realizzazione di scenografie e custumi per lo spettacolo Laborintus II di Luciano Berio e Edoardo Sanguineti, sino, nel 1995, alla stesura del Manifesto dell'Antilibro con Dorfles, Pirella e lo stesso Sanguineti. Tra gli anni Ottanta e l'inizio del nuovo millennio Persico collabora con la rivista «NDR» e con l'Ististuto patafisico partenopeo di cui diventa "Rettore Magnifico" nel 2001. Tra le collaborazioni editoriali, oltre a quelle con Sanguineti (Tecnomemoria, Il Laboratorio 1980; Libretto, Pirella 1995; Omaggio a Goethe, Sottoscala 2003; Patacofanetto, Socrate 2003; Omaggio a Shakespeare, Manni 2004), meritano di essere ricordate pure quelle con Jan Orto (Acqua dall'alto, Il Laboratorio 1983), con Franco Cavallo (Veroniche/Le sedie dell'isterismo, Il Centro 1972; L'anno del capricorno, Rossi & Spera 1985); con Giulia De Rosa (Ossi di pollo a Coney Island, Il Laboratorio 1992), e con Luigi-Alberto Sanchi (Contro la lingua di Orfeo, Socrate 2002). Numerose sono anche le pubblicazioni di cartelle grafiche, tra le quali ricordiamo almeno quella pubblicata a Stoccarda dalle Edition Galerie Senatore nel 1970 con testo di Luca.
Patafisico per eccellenza per quella sua “visione magica e ambigua della realtà” (Martini), e membro del gruppo napoletano sin dalla sua costituzione nel 1965, Persico assume la carica di Rettore Magnifico dell’istituto Partenopeo nel 2001. Finalmente nel 2007, la mostra personale al Castel dell'Ovo di Napoli ha raccolto un cospicuo numero di opere attraverso cui rileggere la storia cinquantennale di un artista intransigente che, “fuori dall’occhio infuocato del dio mercato”, continua a costruire immaginifici spazi di resistenza.